L’intervento di via Binda è collocato nel quartiere Barona, con una forte identità sociale ed economica, nella periferia sud di Milano.

Il lotto parte di un vecchio progetto di recupero mai attuato e particolarmente delicato, in quanto inserito in un fondo cieco accessibile da una strada privata.

Già nelle mappe del 1884 sull’area era presente la Cascina Bordina, destinata alla produzione agricola dei terreni circostanti. Nel tempo gli edifici costituenti la Cascina, privi di una continua manutenzione e dei residenti, sono prima degradati e poi crollati parzialmente.

Gli attuali edifici abbandonati da almeno 20 anni sono in uno stato di forte degrado e abbandono.

Il progetto approvato dalla Commissione Paesaggio, ha ricostruito il tessuto esistente con l’inserimento di corpi di fabbrica di altezza variabile da uno a tre piani fuori terra, intorno alla corte centrale caratterizzata da un giardino che diventa luogo collettivo di aggregazione e socializzazione.

L’immobile avrà destinazione residenziale, sviluppato su 1-3 piani fuori terra oltre ad un piano interrato destinato ad autorimessa, avrà una superficie commerciale di circa 1800 mq. e 18 unità immobiliari.

L’uso di un linguaggio tradizionale, seppure reinterpretato, favorisce l’identità dell’intervento e permette la memoria dell’antica cascina. Corpi di fabbrica eterogenei, seppure coordinati tra loro, coperture a falde, capriate e strutture a vista in legno naturale, serramenti in legno naturale, rivestimento in mattoni di laterizio colore grigio e pavimento in graniglia di marmo, caratterizzano lo stile architettonico dell’intervento.